giovedì 5 giugno 2014

„New entry“ su pista artificiale: Greta Pinggera - New entry on the artificial track: Greta Pinggera



Un cambio radicale a 19 anni. Per alcuni un po’ tardi, ma chi conosce il personaggio sa che Greta Pinggera non è una che demorde, anzi. La notizia, trapelata negli ultimi giorni di maggio, ci ha un tantino consolato dallo shock del ritiro sorprendente di Sandra Gasparini. Non è che Greta Pinggera potrà immediatamente sostituire la biondina di Vipiteno, ma avere un’atleta del suo calibro in seno alla “parrocchia” dello slittino artificiale fa sempre bene.
Greta Pinggera è nata nel 1995 e vive a Lasa in Val Venosta, dove i genitori gestiscono una pasticceria coi fiocchi. Al momento si sta concentrando verso l’esame di maturità, che darà alla scuola per lo sport di Malles Venosta. Abbiamo sentito la ragazza per porle alcune domande.

Fast&Cool: Greta, come è nata la tua decisione di passare dallo slittino su pista naturale alla pista artificiale?

Greta Pinggera: A dire la verità ci avevo provato già alcuni anni fa. Poi peró ero tornata allo slittino su strada, che continua a piacermi un sacco. Ad essere sincera lo trovo più dinamico. Ho vinto tanto, conquistando in quest’ultimo inverno anche il titolo mondiale juniores, con le gare svoltesi in Romania. A mente fredda ho però anche realizzato che lo slittino su strada si trova in un vicolo cieco, non dà prospettive. Tu puoi vincere tutto, ma l’illusione di una partecipazione olimpica rimarrà purtroppo per sempre un’utopia. A essere sinceri non vedo la volontà di cambiare, di uscire dal tran-tran di chi si accontenta di qualche garetta –bella a vedersi- ma in fondo senza un’eco internazionale. E così ho optato per il cambio.




F&C: Sarà difficile a 19 anni. 

G.P.: Me ne rendo perfettamente conto, ma io ho un carattere tutto mio: voglio fare le pentole coi coperchi e non mi fermo davanti alle difficoltà. So solo che ce la metterò tutta. Un po’ d’esperienza l’ho già fatta, inoltre le parole di diversi allenatori mi danno fiducia.


F&C: C’è stata una persona in particolare che ti ha spinta a fare questa scelta?

G.P.Tutti e nessuno in particolare. I miei diversi allenatori mi hanno sempre evidenziato la mia buona posizione sullo slittino, le mie caratteristiche fisiche e hanno sostenuto, che sarei l’atleta ideale per la pista artificiale. Poi anche il mio ragazzo, il pluricampione del mondo su pista naturale Patrick Pigneter, mi ha consigliato di provarci. E ora sono qui, pronta ad una nuova sfida.




F&C: L’Italia ha trovato la nuova Sandra Gasparini?

G.P.: Non bruciamo le tappe, rimaniamo con i piedi per terra! Prima di tutto io sono Greta e non Sandra. Per ora farò esperienza nella squadra junior. Ho ancora un anno in questa categoria e voglio sfruttarlo al massimo per crescere, per imparare, per assimilare al meglio le particolarità delle discese nella pista di ghiaccio. Un anno non è molto, ma lavorerò con passione e slancio. Poi quel che verrà, verrà.


F&C: In fondo al tuo cuore un pensierino ai Giochi Olimpici lo stai facendo?

G.P.: Certamente! Per ogni atleta i Giochi Olimpici sono il sogno nel cassette, per me, però, questo è ancora un pensiero lontano, lontano. Un passo dopo l’altro – questo è il mio motto. Per prima cosa dovrò far bene a livello junior, questo è tutto.


F&C: Con te la squadra femminile si arricchisce di un ulteriore elemento molto giovane.

G.P.: Sì, con Sandra Robatscher e Andrea Vötter siamo coetanee. Loro però in pista artificiale hanno tanta esperienza in più e si cimenteranno – penso – già a livello di Coppa del Mondo. Per me ció non sarà ancora possibile, ma sarà il mio obiettivo e sono sicura che ci caricheremo e ci inciteremo a vicenda.





A radical change at 19 years old. For some a bit late, but who knows the character, knows that Greta Pinggera never gives up, indeed. The news, leaked out in the last days of May, comforted us a little by the shock of the unespected retire of Sandra Gasparini. It's not that Greta Pinggera will immediately replace the Sterzing's blonde, but it's always good to have an athlete of her caliber within the "parish" of artificial track luge.
Greta Pinggera was born in 1995 and lives in Lasa in Val Venosta, where her parents manage an excellent confectionery. At the moment she's concentrating on her Maturità exams, that will give at the sport school of Mals Venosta. We have heard the girl to ask some questions.


Fast&Cool: Greta, how did you take the decision to switch from natural track to artificial track luge?

Greta Pinggera: To tell the truth, I had already tried a few years ago, but then I returned to natural track luge, that I still like very much. If I'm honest, I find it more dynamic. I won a lot. During the latter winter, in Romania, I also conquired the Junior World Champion title. However, with a cool head, I also realized that the luge on the road is at a dead end, does not give prospects. You can win all, but unfortunately the illusion of an Olympic participation will always remain a utopia. To be honest I don't see the will to change, to get out of the routine of those who are content with a few races, beautiful to watch, but basically with no international echo. And so I opted for the change.



F&CIt will be hard at 19 years old.

G.P.: I'm perfectly aware. But I have a character all mine: I want to make the pots with lids and I never give up when faced with difficulties. I just know that I will do my best. I've already some experience and the words of different coaches give me confidence.


F&C: Has there been someone in particular who inspired you to make this choice?

G.P.Everyone and no one in particular. My different coaches have always highlighted my good position on the sled and my physical characteristics. They all have argued that I'd be the ideal athlete for the artificial track. Then also my boyfriend, the pluri World Champion on natural track Patrick Pigneter, suggested me to try. And here I am, ready for a new challenge.


F&CItaly has found the new Sandra Gasparini?

G.P.: Don't burn the steps, let's keep our feet on the ground! First of all, I'm Greta and not Sandra. By now I will experience in the junior team. I've still one year in this category and I want to enjoy its benefits in order to grow, to learn, to assimilate the most of the particularities of going down in an iced track. One year is not much, but I will work with passion and enthusiasm. Then what will be, will be.


F&CAt the bottom of your heart, are you making a little thought to the Olympic Games?

G.P.: Of course! For every athlete the Olympics are the big dream, but for me this is still a far away thought. One step after another - this is my motto. First of all, I have to do well at junior level, that's all.


F&CWith you the women's team is enriched with a further very young element.

G.P.: Yes, with Sandra Robatscher and Andrea Vötter we are coetaneous, but they have much more experience on the artificial track and I think they will already compete in the World Cup. This won't be my case, but will be my goal and I'm sure that we will charge and spur each other.


luis mahlknecht