domenica 23 novembre 2014

Greta Pinggera: slittino naturale-artificiale andata e ritorno - Greta Pinggera: natural-artificial luge round trip

Da febbraio ad oggi nel mondo dello slittino molto è cambiato. Si sono susseguiti ritiri eccellenti e diversi atleti hanno annunciato che si prenderanno un anno sabbatico. Cosa dovremo dunque aspettarci dalla stagione 2014/15, che prenderà il via la prossima settimana ad Igls (AUT) ?

La pista di Igls (AUT)
Chiusa la carriera agonistica, Armin Zöggeler è entrato nello staff tecnico della Nazionale Italiana occupandosi dello sviluppo dei materiali, ma ha anche fatto -in sordina- il suo esordio da allenatore. Alcuni giorni fa, infatti, ha seguito personalmente Greta Pinggera in un paio di giorni d'allenamento proprio sulla pista di Igls.

Greta è protagonista di una delle storie più interessanti di questa intensa estate post-olimpica.
Greta PInggera durante una gara di slittino su pista naturale

In Italia molti atleti cominciano a praticare slittino su pista naturale ed alcuni, dopo aver ottenuto buoni risultati, passano all'artificiale.
Solitamente, però, questo passaggio avviene verso i 13, 14 anni al più tardi. 
Per dare un'idea generale, Armin Zöggeler cambiò a 14 anni, dopo essersi già dimostrato un fuoriclasse. Dominik Fischnaller ed Emanuel Rieder, invece, hanno cominciato direttamente sulla pista artificiale. Si tenga anche conto del fatto che, in Germania, l'approccio all'artificiale avviene mediamente intorno ai 10 anni. Tra gli atleti in attività, il più precoce dei teutonici risulta Tobias Arlt, che da dati ufficiali, fa lo slittinista su pista artificiale da quando aveva 4 anni.
La Pinggera, invece, ha deciso di tentare questa nuova avventura a 19 anni compiuti.


Un'immagine calzante del percorso intrapreso da Greta me l'ha fornita Klaus Kofler, coordinatore della squadra junior: "E' come passare dal guidare una macchina da rally ad una Formula 1" . 

Anche Gerda Weissensteiner, allenatore di pista della squadra junior, che effettuò il passaggio tredicenne, è convinta dell'estrema difficoltà di effettuare il "salto" così tardi.

Gerda Weissensteiner: "Lo slittino su pista naturale e quello su pista artificiale sono praticamente due sport diversi. Cambiano completamente i movimenti, la postura, le velocità raggiunte." 


...oltre ovviamente al mezzo, all'equipaggiamento ed alle piste... All'epoca Gerda avrebbe voluto continuare con il naturale, che sembrava dovesse entrare nel programma olimpico a breve, ma l'ingresso nella squadra di artificiale avrebbe garantito un maggior supporto economico da parte della FISI, quindi la famiglia la spinse -a ragione visti i risultati ottenuti- verso il cambio.

Gerda Weissensteiner in gara durante le Olimpiadi di Lillehammer

Parlando con questa ragazza, Campionessa del Mondo Junior nella scorsa stagione, mi ha colpito molto la sua determinazione e l'impegno nell'affrontare una sfida, che alcuni definiscono pressochè impossibile. 

Fast&Cool: Greta, raccontaci com'è andata quest'avventura

Greta Pinggera: La preparazione fisica estiva è stata simile a quella che facevo gli anni scorsi. La cosa nuova per me é stata, logicalmente, la tecnica di partenza, in cui ho ancora tanto da imparare e per cui serve tempo.. Rispetto allo slittino su pista naturale, é completamente un altro sport.. e bisogna anche abituarsi alla velocità!

Essere l'unica ragazza in squadra non è stato facile, ma ho affrontato anche quest'ostacolo con molta determinazione... é un mio punto di forza... altrimenti non avrei tentato questo cambio rischioso.

F&C:  Il 7 e l'8 novembre, a Igls, hai avuto un allenatore d'eccezione: Armin Zöggeler... e tu potrai raccontare di essere stata la sua prima allieva

G.P. : Ahah si vero! Il fine settimana con Armin è stato perfetto! Lui mi ha spiegato tutto con calma e ho imparato tantissimo! Lui sarà un allenatore fantastico! Comunque serve veramente tanto tempo per capire come affrontare le curve, le diverse piste.. 



F&C:  So che, nonostante tutto il lavoro di quest'estate, in questi ultimi giorni hai preso una decisione importante con i tuoi allenatori

G.P. : Torno allo slittino su pista naturale!
Nell'atrificiale non si può andare in pista quando si ha tempo e quando si vuole, come, invece nello sci o nello slittino naturale. Ci si puoi allenare solo quando ci sono i soldi e una pista libera. Per la mia situazione questo non basta: se non posso slittare ogni settimana, alla mia età non potrò migliorarmi a sufficienza.
Io avrei la forza di tenere duro, ma per continuare in questo lungo cammino avrei bisogno di uno staff dedicato e fortemente motivato, che appoggiasse e seguisse solo me, ma questo non è possibile, perché, naturalmente, gli allenatori devono dedicarsi a tutta la squadra.

F&C:  Qualche rimpianto nel tornare sui tuoi passi?

G.P. : In realtà quest'esperienza è stata positiva per me. Adesso sono sicura che lo slittino naturale sia lo sport che amo davvero, anche se non rientra nel programma olimpico...



Purtroppo, anche in questo caso, l'assenza di piste in Italia è stata determinante.
Greta ha dovuto rinunciare al suo passaggio all'artificiale, ma voglio comunque vedere il suo tentativo come un buon auspicio. In questo momento caratterizzato dal tramonto di tante carriere gloriose, la storia sportiva di Greta ci invita a focalizzare la nostra attenzione sul nuovo, su ciò che cambia, cresce e si evolve.





Since February a lot has changed in luge world. A lot of excellent retirement have followed one another and several athletes have announced that they will take a sabbatical. So what should we expect from the 2014/15 season, which kicks off next week in Igls (AUT)?



Closed his active career, Armin Zöggeler joined the coaching staff of Italian National team, working on the materials' development, but he has also made -with the soft pedal- his debut as coach. Some days ago, in fact, he personally followed Greta Pinggera in a couple of days training on Igls's track.


Greta is the protagonist of one of the most interesting stories of this intense post-Olympic summer .


Greta Pinggera during a natural track luge race
In Italy many athletes begin to practice natural track luge and some, after getting good results, pass to the artificial.
Usually, this transition takes place at 13, 14 years old. To give you a general idea, Armin Zöggeler changed at 14, having already demonstrated to be a champion. Dominik Fischnaller and Emanuel Rieder started directly on the artificial track. Also keep in account the fact that, in Germany, the approach to the artificial occurs on average around 10 years old. Among the active athletes, the more precocious of the Teutonics is Tobias Arlt, that from official data, is a luger on artificial track since he was 4 years old.

Pinggera, instead, decided to attempt this new adventure at the age of 19.

Klaus Kofler, coordinator of Italian junior National team, supplied me a fitting image of the path taken by Greta: "It 's like going from driving a rally car to a Formula 1".



Even Gerda Weissensteiner, track coach of Italian junior National team, who made the transition at 13, is convinced of the extreme difficulty of "jumping" so late

Gerda Weissensteiner: The natural track and the artificial track luge are practically two different sports. Change completely the m
ovements, posture, the achieved speeds

... and of course the slides, the equipment and the tracks
... At the time Gerda wanted to get on with the natural, that seemed to get into the Olympic program in the short, but the entry in the artificial luge team would have guarantee more financial support from FISI and her family pushed her to change. The achieved results have proved that they were right.

Gerda Weissensteiner in race during Lillehammer Olympics 
Talking to this girl, Junior World Champion in the last season, I was very impressed by her determination and commitment in addressing a challenge that some call almost impossible.

Fast & Cool: Greta, tell us how it went this adventure

Greta Pinggera: Summer physical preparation was similar to the one I was used to in previous years. The new thing for me has been the starting technique, in which I still have much to learn and it takes time.. Compared to natural track luge, is completely another sport.. and you have also to get used to the speed!

Being the only girl of the team has not been easy, but I have also addressed this obstacle with a lot of determination ...is one of my strong points... otherwise I wouldn't have tried this risky change.

F&C: On the 7th and 8th of november, in Igls, you've had a coach of exception : Armin Zöggeler... and you'll be able telling you've been the first

G.P.: Hahaha yes, true! The weekend with Armin has been perfect! He has explained me everything calmly and I've learnt a lot! He will be a fantastic coach! Anyway, it takes really a long time to understand how to face the curves, the different tracks... 


F&C:  I know that, despite all the work done this summer, in the last few days you've made an important decision with your coaches

G.P. : I come back to the natural track luge! In artificial track luge you can not go on the track whenever you want and have time, as in skiing or in natural track luge. You can train just when there are a clear track and enough money. In my situation this is not enough: at my age, if I can not slide every week I can not improve myself enough.
I would have the strength to hold on, but to continue in this long journey I would need a dedicated and highly motivated staff, that gave support and followed just me, butof course, this is not possible, because the coaches have to work with the whole team.

F&C:  Any regrets in retracing your steps?


G.P.: In fact, this experience has been positive for me. Now I'm sure that the natural track luge is the sport that I really love, even if is not part of the Olympic program...


Unfortunately, also in this case, the absence of tracks in Italy has been decisive.
Greta had to give up her passage to the artificial track, but I still want to see her attempt as a good omen. In a moment characterized by the sunset of many glorious careers, the sporting history of Greta invites us to focus our attention on the new, on what changes, grows and evolves.




paola castaldi





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