domenica 2 ottobre 2016

Come nasce...e cresce una squadra - Team building...and growing


Non tutti i gruppi di atleti, che si allenano e gareggiano insieme sono delle squadre. La Nazionale Italiana Junior & Giovani di Slittino, invece, lo è eccome!
Negli ultimi mesi li abbiamo seguiti e osservati, sia da vicino, sia attraverso i social media e li abbiamo trovati un gruppo unito ed affiatato.
Cosa ha reso questi ragazzi e ragazze, che vivono a tutte le latitudini di una delle province più estese d'Italia, una squadra? Cosa li unisce e li fa crescere insieme? 
Ne abbiamo parlato direttamente con alcuni di loro!

Fabian Mallaier, Lukas Gufler, Felix Schwarz, Ivan Nagler, Leon Felderer. Photo credit Lukas Gufler
Fast & Cool: Ivan, una cosa che salta all'occhio è che gran parte della vostra squadra frequenta la stessa scuola (ndr. Oberschulzentrum "Claudia von Medici" di Malles Venosta). Tu che sei il più grande di questo gruppo, pensi che questo fattore incida sul'affiatamento all'interno della squadra?
Ivan Nagler: Io sono arrivato l'anno scorso a Malles. Alcuni dei miei compagni c'erano gia, mentre altri sono arrivati quest'anno. Sono quasi certo che questo incida in modo positivo sulla squadra, siccome seguire gli studi e gli allenamenti non è facile. Studiando tutti nella stessa scuola contiamo di poterci aiutare fra di noi, alleggerendoci così il pensiero per gli studi. Questo non può che avere ripercussioni positive sul rendimento sportivo.
F&C: Ci racconti un po' come si svolge in concreto il programma integrato di studi e allenamenti?
Fabian Mallaier e Ivan Nagler
I.N.: Nei periodi scolastici, in cui frequentiamo la scuola, il programma allenamento-studio si conciglia perfettamente. Durante il periodo invernale stiamo via per periodi di tempo abbastanza lunghi per seguire allenamenti e gare e questo è un po' il nostro problema, o almeno il mio... Rimanendo indietro con gli studi, che praticamente riprendiamo dopo settimane o anche mesi di assenze, dobbiamo recuperare tutto o quasi il primo semestre e allo stesso tempo studiare anche per il secondo, senza trascurare gli allenamenti, sia pure un pò meno impegnativi in quel periodo, successivo alla fine della stagione agonistica.
F&C: Tu vivi in Val Badia (ndr: a San Martino in Badia), gli altri ragazzi provengono da molte zone diverse della provincia, ma questo non sembra essere un ostacolo per l'affiatamento interno alla squadra. Che ne dici? 
I.N.: Secondo me il fatto che viviamo in luoghi diversi non incide sull'affiatamento della squadra in nessun modo, anche per la buona organizzazione dei nostri allenatori.

F&C: Marion, tu hai vissuto a Maranza, anche per te la presenza del pistino di spinta è stato uno dei motivi per cui hai cominciato a praticare questo sport?
Marion Oberhofer e Hannah Niederkofler. Photo credit: H.N.
Marion OberhoferIo ho abitato fino al 2014 a Meranza e la pista del spinta nelle vicinanze è stata un motivo per provare questo sport e poi sono andata a vivere a Rodengo. Ho cominciato a fare slittino perché mi interessava e mia mamma ed alcuni amici mi dicevano di provare. Cosi mi sono innamorata di questo sport e adesso sono felice e contenta di poterlo praticare.
F&C: Durante la Start Cup vi osservavo e ho notato ancora una volta, che siete un gruppo di amici. Quali sono, secondo te, le cose che vi uniscono di più?
M.O.: Le cose che ci uniscono di più sono l'andare a scuola insieme e l'essere sempre insieme per via degli allenamenti e delle gare. Così abbiamo creato il nostro gruppo e in caso di bisogno ci aiutiamo a vicenda.

Marion Oberhofer, Hannah Niederkofler, Leon Felderer, 
Ivan Nagler, Lukas Gufler, Fabian Mallaier, Felix Schwarz
Photo credit Lukas Gufler

F&C: Hannah, tu sei una delle più giovani del gruppo e una di quelle che vive più lontano da Malles (ndr: a Chienes). Non hai avuto dubbi, un anno fa circa, a lasciare la vita in famiglia per frequentare la nuova scuola?
Hannah NiederkoflerNo, non ho avuto nessun dubbio, visto che lo slittino è lo sport che voglio praticare in futuro. Sapevo che solo a Malles c'e l'opportunità di fare questo sport e andare a scuola.
Lo so che è lontano, peró lo faccio volentieri. La mia familia mi sostiene in tutto quello che faccio.
F&C: Come ti trovi a scuola e in squadra?
H.N.: A scuola all'inizio ho fatto molta fatica, ma alla fine è andato tutto bene. Con i miei compagni di squadra mi trovo molto bene. Si vede che lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo.


Nina Zöggeler concentrata durante la 
Start Cup 2016


F&C: Nina, circa un anno e mezzo fa tu hai dovuto, nel giro di poco tempo, prendere due decisioni fondamentali per la tua vita: il passaggio dallo slittino naturale a quello artificiale e la scelta della scuola superiore da frequentare. E' stato difficile? Come hai fatto?
Nina Zöggeler: Sicuramente ho pensato tanto a quello che avrei fatto dopo la scuola media. Lo slittino naturale mi piaceva molto e da tempo volevo provare anche lo slittino artificiale. Quando ho deciso di dedicarmi allo slittino artificiale mi è sembrato giusto frequentare la scuola superiore dello sport a Malles.
F&C: Nella tua classe c'è il gruppo più numeroso di ragazze della squadra: tu, Hannah, Sofie (Falkensteiner)Verena (Hofer). Come ti trovi a passare tanto tempo con loro? Siete diventate una squadra perché eravate già amiche o siete diventate amiche perché eravate già una squadra?
N.Z.: Dallo slittino naturale conoscevo soltanto Verena, però ci troviamo tutte bene insieme. Siamo diventate amiche perché siamo una squadra: ci aiutiamo e ci motiviamo a vicenda...

F&C: Leon, tu sei il più giovane del gruppo maschile della squadra. Ci racconti qualcosa di te?
Leon Felderer: Io ho 16 anni e vengo da Latzfons vicino a Chiusa.
F&C - Come hai cominciato a praticare lo slittino e come hai deciso di provare a farne la tua futura professione?


Ivan Nagler, Felix Schwarz, Lukas Gufler, Fabian Mallaier, Leon 
Felderer durante la Start Cup 2015. Photo credit: Ivan Nagler
L.F.: Ho iniziato con lo slittino su pista naturale perchè nel mio paese era praticato. L'ho fatto circa 6 anni, fino a che ho avuto un incidente durante una gara ...ho sempre pensato che si vince solo se si rischia... Una scheggia di legno delle barriere, lunga circa 30 cm, mi si é conficcata nel fianco. All'inizio ero davvero terrorizzato, ma ora non sento quasi più niente e si vede solo la cicatrice.
L'anno dopo ho provato lo slittino su pista artificiale a Igls e mi è piaciuto un sacco. Da lì sono stato assegnato alla squadra. Un giorno mi piacerebbe vivere di questo sport e farlo diventare la mia professione perchè lo amo e mi rende felice, anche se la strada è ancora lunga e c'è molto da lavorare! Sono il piú piccolo del gruppo e sono contento di esserlo perchè ho la possibilità di allenarmi con quelli più grandi, che sono un grande stimolo per me e perchè posso confrontarmi al loro livello. Nel nostro gruppo siamo come fratelli, ci divertiamo un sacco e ci aiutiamo uno con l'altro per superare i nostri problemi e le nostre difficoltà.

F&C - Fabian, tu l'anno scorso non sei andato a scuola a Malles. Ci hai raccontato che, però, conciliare con successo i tuoi studi a Bolzano con le attività con la squadra e con il resto della tua vita si è rivelato troppo complicato. Quest'anno frequenterai anche tu la Sportoberschule. Ci racconti com'è andata e cosa hai deciso di modificare?

Felix Schwarz, Marion Oberhofer, Lukas Gufler e Fabian Mallaier 
bronzo nella staffetta agli YOG 2016. Photo credit: Lukas Gufler

Fabian Malleier: Esattamente. Ho cambiato la scuola perché studiare a Bolzano era troppo per me. Penso che con la scuola sport a Malles avrò la possibilità di fare il meglio sia nella scuola sia nello sport, organizzati insieme.
F&C - Sei il detentore della Coppa del Mondo Giovani 2015/16, come ti stai preparando per la prossima stagione e che aspettative hai?
F.M.: Mi sto preparando sempre come l'allenatore dice, cioè facendo quasi ogni giorno allenamento fisico e anche mentale. Le aspettative sono sempre di fare del mio meglio.

F&C - Lukas, per te la scorsa stagione è stata una specie di marcia trionfale: detentore della 
CdM Giovani di Doppio con Felix, 6° nella classifica generale del Singolo e, ciliegina sulla torta, le due medaglie agli YOG di Lillehammer. Ci racconti come hai scelto lo slittino?
Lukas Gufler: Quando avevo 6 anni ho scelto lo slittino su pista naturale. Una volta Klaus (ndr: Kofler, coordinatore della squadra) mi ha chiesto di provare a slittare su pista artificiale, perchè aveva visto i miei buoni risultati. Mi è piacuto molto e così sono arrivato nella squadra Nazionale juniores.



Felix Schwarz e Lukas Gufler campioni Olimpici
Junior agli YOG 2016
. Photo credit: Lukas Gufler
F&C - Cosa ci puoi dire della vostra squadra? Quali elementi vi uniscono maggiormente?
L.G.: - Siamo una squadra unica perché siamo tutti ambiziosi. Ognuno è motivato e non solo gli atleti, ma anche gli allenatori. Facciamo qualcosa insieme anche nel tempo libero. Ciò significa che siamo veri amici e non solo nella stessa squadra. Non riesco a immaginare una squadra migliore!

F&C - Felix, tu sei il più grande del gruppo e, diciamolo, anche fisicamente sembri il fratello maggiore di tutti gli altri ! Nonostante tu non abbia una pista sotto casa e tu non vada a scuola con la maggior parte dei tuoi compagni di squadra, sei Campione Olimpico Junior e detentore della CdM Giovani di Doppio 2015/16. Cosa hai fatto per ottenere questi risultati?
Felix Schwarz: Abbiamo dei bravissimi allenatori. Da ottobre 2015 siamo stati su varie piste. L’allenamento sulla pista e anche in palestra è stato intensivo. Durante l’inverno siamo stati forti e abbiamo potuto ottenere ottimi risultati anche alle Olimpiadi.
F&C - Cosa ci puoi dire del tempo che trascorri con la squadra? Come la concili con gli altri aspetti della tua vita?

F.S.: In squadra abbiamo una buona atmosfera. Ci conosciamo già da un paio di anni e ognuno apprezza l’altro. Qualche volta ci incontriamo anche nel tempo libero. Mi sono deciso a fare questo sport, quindi l’allenamento e al primo posto. Per fortuna ho anche un datore di lavoro, che mi sostiene nello sport, cosi riesco ad unire professione e allenamento. Con l’aiuto degli allenatori, della famiglia e degli amici tutto è un po’ più facile.

F&C - Klaus, quando ci siamo conosciuti, più di 10 anni fa, eri un atleta. Da alcuni anni sei il responsabile di questa squadra che cresce e sta ottenendo buoni risultati.
Willi Huber, la Capomissione del CONI Anna Riccardi, 
Sandra Gasparini, Felix Schwarz, Lukas Gufler, Klaus
Kofler, Armin Zöggeler, Günther Taschler. Photo credit:

FIL/Hausman
Cosa bisogna fare, secondo te, per far diventare un gruppo di ragazzini una squadra unita, affiatata e di successo?
Klaus Kofler: Abbiamo 5 ragazzi a livello molto alto e con grande potenziale. Ci serve solo il tempo per crescere ed imparare nei prossimi due anni. Si impegnano moltissimo e sono un gruppo che va talmente d'accordo da ritrovarsi anche nel tempo libero. Tra loro sono nate amicizie che li legano ancora di più.
Per le ragazze questo tipo di sport è molto difficile e duro. Se non si hanno le misure giuste (peso, altezza e forza) è quasi impossibile arrivare davanti. Per ora speriamo che anche loro, siccome si impegnano molto, riescano ad avere successo!





Not all the groups of athletes that train and compete together are teams. The Italian Junior & Youth luge National team is a real team!
In the last months we followed and observed them, both closely and through social media, and we found them a united and close-knit group.

What made of these boys and girls, who live at all latitudes of one of the largest provinces of Italy, a team? What unites them and makes them grow together? We spoke directly with some of them!
Fabian Mallaier, Lukas Gufler, Felix Schwarz, Ivan Nagler, Leon Felderer. Photo credit Lukas Gufler
Fast & Cool: Ivan, one thing people can notice is that most of your team attends the same school (editor's note: Oberschulzentrum "Claudia von Medici" of Mals). You're the oldest of this group, do you think this factor affects on togetherness within the team?
Ivan Nagler: I arrived last year in Malles. Some of my comrades were already, while others have arrived this year. I'm almost certain that this affects positively on the team, since attending both studies and training is not easy. Studying in the same school, we all count to be able helping eachother to lighten thought for studies. This can only have a positive effect on sports performances.
F&C: Can you tell us how does the integrated program of studies and training takes place concretely?
Fabian Mallaier e Ivan Nagler
I.N.: In school periods, when we attend school, the training-study program adjusts perfectly. During the winter we are away for quite long periods of time to follow workouts and competitions and this is a bit our problem, or at least mine... Remaining behind with the studies, that practically we resume after weeks or even months of absences, we have to recover almost everything of the first semester and at the same time to study for the second, without neglecting training, even if it's a little less challenging in that period, after the end of the agonistic season.
F&C: You live in Val Badia (editor's note: in San Martino in Badia), the other guys come from many different areas of the province, but this doesn't seem to be a barrier to the harmony inside the team. What do you think?
I.N.: I think the fact that we live in different places doesn't affect on togetherness within the team in any way, even for the good organization of our coaches.

F&C:- Marion, you have lived in Meransen. Also for you the presence of the start track has been one of the reasons why you started to practice this sport?
Marion Oberhofer e Hannah Niederkofler. 
Photo credit: Hannah Niederkofler
Marion OberhoferI have lived in Meransen until 2014 and the track nearby has been a reason to try this sport and then I went to live in Rodengo. I started making luge because I was interested in it and my mom and some friends told me to try. So I felt in love with this sport and now I am happy and pleased to be able to practice it.
F&C: During the Start Cup I observed you and noticed once again that you are a group of friends. Which are, in your opinion, the things that unite you more?
M.O.: The things that unite us more are going to school together and being always together because of the trainings and competitions. So we created our group and we help each other when necessary.

Marion Oberhofer, Hannah Niederkofler, Leon 
Felderer, Ivan Nagler, Lukas Gufler, Fabian 
Mallaier,  Felix Schwarz.  Photo credit Lukas 
Gufler
F&C: Hannah, you're one of the youngest of the group and one of those who live farther from Mals (editor's note: in Kiens). Have you had any doubt, about a year ago, to leave the family life to attend the new school?
Hannah NiederkoflerNo, I had no doubt, because luge is the sport I want to make in my future. I knew that only in Malles there is the opportunity to practice this sport and go to school. I know it's far, though I do it willingly. My family supports me in everything I do.
F&C: How do you feel at school and in the team?
H.N.: At school, at the beginning I made a big effort, but in the end everything went well. With my teammates I feel very well. It looks clear that we are all working for the same goal.

Nina Zöggeler concentrated
during the Start Cup 2016
F&C: Nina, about a year and an half ago, in a short time, you had to take two key decisions for your life: the passage from natural track luge to artificial track luge and the choice of the highschool to attend. Has it been difficult? How did you do?
Nina Zöggeler: I definitely thought a lot about what I would have done after the middle school. I liked very much the natural track luge and it was since a long time that I wanted to try even the artificial track luge. When I decided to dedicate myself to the artificial track luge it seemed right to attend the sport highschool in Males.

F&C: In your class there is the largest group of girls of the team: you, Hannah, Sofie (Falkensteiner), Verena (Hofer). How do you feel spending so much time with them? You became a team because you were already friends, or you became friends because you were already a team?

N.Z.: From the natural track luge period I knew just Verena, however, we all find ourselves well together. We became friends because we were a team: we help and we motivate each other...

F&C: Leon, you are the youngest of the male group of the team. Tell us something about yourself.
Leon Felderer: I'm 16 years old and I'm from Latzfons near Klausen.
F&C - How did you start with luge and how did you decide to try to make of it your future job?

Ivan Nagler, Felix Schwarz, Lukas Gufler, Fabian
 Mallaier, Leon Felderer during the Start Cup 2015. 
Photo credit: Ivan Nagler
L.F.:I started with the natural track luge because in my village was practiced. I did it for about 6 years, until I had a crash during a race ...I always thought that you win just if you risk... A wooded splinter of the barriers, about 30 cm long, planted in my hip. At first I was really scared, but now I don't feel almost anything and you can only see the scar.
The next year in Igls I tried the artificial track luge and I liked it very much. Then I've been assigned to the team. One day I would like to live of this sport and make it my profession, because I love it and it makes me happy, even if the road is still long and there is a lot to work!
I am the youngest of the group and I'm glad to be, because I have the chance to train with the olders, who are a great stimulus for me and because I can prove myself at their level. In our group we are like brothers, we have a lot of fun and we help each other to overcome our problems and our difficulties.

F&C: Fabian, last year you didn't attend the high school in Mals. You have told us that, combine successfully your studies in Bozen with the team activities and with the rest of your life has been too complicated. This year you will attend the Sportoberschule. Can you tell us what happened and what did you decide to change?

Felix Schwarz, Marion Oberhofer, Lukas Gufler
and Fabian Mallaier bronze in the Team Relay 
at theYOG 2016. Photo credit: Lukas Gufler
Fabian Malleier: Exactly. I changed school because studying in Bozen was too much for me. I think that with the sports school in Mals I'll get the chance to do the best both in school and in sport, organized together.
F&C: You are the holder of the Youth World Cup 2015/16, how are you preparing for the upcoming season and what expectations do you have?
F.M.: I am always preparing as the coach says, that means to make almost daily physical and mental training. The expectations are always to do my best.

F&C: 
Lukas, for you last season was a kind of triumphal march: holder of the doubles Youth WC  with Felix, 6th in the overall standing in the single and, icing on the cake, the two medals at the YOG in Lillehammer. Tell us how did you chose luge.
Lukas Gufler: When was 6 years old I chose the natural track luge. Once Klaus (editor's note: Kofler, team coordinator) asked me to try to slide on an artificial track, because he had seen my good results. I liked it realy much, and so I arrived in the Junior National team.

Felix Schwarz e Lukas Gufler Junior Oliypic 
Champions at theYOG 2016. Photo credit: L.G.
F&C: What can you tell us about your team? What unites you more?
L.G.: We are a unique team since we are all ambitious. Everyone is motivated and not just the athletes, but also the coaches. We do something together also in our free time. This means that we are true friends and not just on the same team. I can not imagine a better team!

F&C: Felix, you are the oldest of the group and, let's say, even physically you look like the big brother of all the others! Although you don't have a track by your house and you don't go to school with the majority of your teammates, yuo are Junior Olympic Champion and holder of the Doubles Youth WC 2015/16. What have you done to achieve these results?
Felix Schwarz: We have some very good coaches. Since October 2015 we have been on various tracks. The workout on the track and in the gym has been intensive. During the winter we have been strong and we were able to achieve excellent results even at the Olympics.
F&C: What can you tell us about the time you spend with the team? How do you reconcile it with the other aspects of your life?

F.S.: In the team we have a good atmosphere. We know each other since a couple of years and each one appreciates the others. Sometimes we meet also in our free time. I decided to make this sport, so workout is at the first place. Luckily I also have an employer who supports me in the sport, so I can join occupation and training. With the help of coaches, family and friends, everything is a little easier.

F&C: Klaus, when we first met, more than 10 years ago, you were an athlete. Since some years you are the esponsible of this team that's growing and is doing well.

Willi Huber, the CONI's head of Mission Anna 
Riccardi, Sandra Gasparini, Felix Schwarz, 
Lukas Gufler, Klaus Kofler, Armin Zöggeler, 
Günther Taschler.Photo credit: FIL/Hausman
What should be done, in your opinion, to to turn a group of kids into a united, tight-knit and successful team?
Klaus Kofler: We have 5 guys at a very high standard and with great potential. We just need time to grow and learn over the next two years. They undertake a lot and are a group that goes so well together to meet in their free time. Among them are born friendships that bind them even more.
For the girls this type of sport is very difficult and hard. If you don't have the right measurements (weight, height and strength) it's almost impossible to get ahead. At the moment we hope that even they, since they commit a lot, will able to succeed!



paola castaldi

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