sabato 21 dicembre 2013

Assoluti italiani a Königssee: Gasparini, Oberstolz-Gruber e Zöggeler si confermano campioni nazionali - Italian Championship in Königssee: Gasparini, Oberstolz-Gruber and Zöggeler confirmed national champions


Gli Assoluti Italiani sono una vera festa di sport e amicizia. Purtroppo, dopo la chiusura -speriamo temporanea- della pista di Cesana (ITA), negli ultimi tre anni non ho potuto assistervi in loco e devo dire che mi mancano. 

Oggi le gare sono state disputate a Königssee (GER) e hanno visto l'ennesima conferma dei campioni in carica. Sia Christian Oberstolz e Patrick Gruber sia Armin Zöggeler  hanno vinto per l'ottava volta consecutiva dal 2005. Per Zöggeler si tratta addirittura della quindicesima vittoria del titolo. Per Sandra Gasparini, molto più giovane dei colleghi, si tratta del quinto titolo consecutivo.

I giovani compagni di squadra devono quindi aspettare ancora per il sorpasso. Dominick Fischnaller è arrivato infatti secondo, mentre Ludwig Rieder e Patrick Rastner sono partiti in anticipo quando il semaforo era ancora rosso e sono stati squalificati.
Per la rivincita su questa affascinante pista potrebbero bastare due settimane, infatti la Coppa del Mondo riprenderà proprio qui i prossimi 4 e 5 gennaio.

Il risultato degli Assoluti contribuirà circa al 50% alla selezione della squadra che prenderà parte ai XXII Giochi Olimpici Invernali di Sochi (RUS) nel prossimo febbraio. Altri elementi che porteranno Kurt Brugger e Karl Damian alla scelta finale degli atleti che partiranno per la Russia saranno i risultati ottenuti durante la International Training Week (ITW) tenutasi a Sochi lo scorso novembre e l'andamento in CdM.
Quattro anni fa la scelta era stata compiuta con un'apposita gara svoltasi negli stessi giorni degli Assoluti. Un singolo errore aveva portato alla triste esclusione di Willi Huber, in quel momento 3° tra gli Italiani in CdM, da quella che sarebbe stata la sua settima olimpiade. Probabilmente anche questo ricordo ha contribuito a rendere più complessi i parametri di selezione interna.


The Italian Championships are a real celebration of sport and friendship. Unfortunately, after the closure -hopefully temporary- of the track of Cesana (ITA), in the last three years I haven't been able to be on site and I have to say I miss them.

Today's races were disputed in Königssee (GER) and have seen yet another confirmation of defending champions. Both Christian Oberstolz and Patrick Gruber and Zöggeler Armin won for the eighth time in a row since 2005. For Zöggeler is actually the fifteenth title win. For Sandra Gasparini, much younger than colleagues, this is the fifth consecutive title.
The young teammates have then to wait any longer for the eventual overtaking. Dominick Fischnaller finished second, Ludwig Rieder and Patrick Rastner started in advance when the light was still red and were disqualified.
For the revenge on this fascinating track two weeks may be enough, in fact the World Cup will resume here on the next 4th and 5th January.

The result of the I.Ch. will contribute for about the 50% to the selection of the team that will take part in the XXII Olympic Winter Games in Sochi (RUS) next February. Other elements that will bring Kurt Brugger and Karl Damian to the final choice of the athletes who will leave for Russia will be the results obtained during the International Training Week (ITW) held in Sochi last November and the performances in W.C.
Four years ago, the choice had been made with a special race held on the same days of the I.Ch.. A single error had taken to the sad exclusion of Willi Huber, at that time 3rd of the Italians in W.C., from that which would have been his seventh Olympics. Probably also this memory has contributed to making more complex the parameters of internal selection

paola castaldi

Biathlon: Bilancio in chiaroscuro - Biathlon: Recht wechselvoller Auftakt

Un resoconto sulle prime tre tappe di Coppa del Mondo di biathlon è destinato a diventare un mix fra emozioni, momenti esaltanti e – purtroppo – anche qualche delusione. Se a Östersund ci eravamo ancora rallegrati grazie alle ottime performance di Lukas Hofer, Christian De Lorenzi, Karin Oberhofer e Dorothea Wierer, a Hochfilzen, in Austria, ci siamo ben presto resi conti che l’Italia del biathlon aveva perso il contatto con i top della classifica mondiale. Saranno anche state le condizioni della neve, sarà anche stata la stanchezza per la lunga trasferta (ma in fondo quella l’avevano fatti tutti quanti...), ma i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti per coloro che credono in questa squadra, in questi ragazzi. Meglio sono andate le cose in Francia, ove da fuori abbiamo scoperto prima di tutti un bellissimo tifo, una passione di gente che era rimasta fuori troppo al lungo dal giro “che conta” del biathlon mondiale, e dove anche la squadra azzurra ha ritrovato – almeno a sprazzi – il sorriso. Grazie al settimo e al decimo posto di Lukas Hofer nella sprint e nell’inseguimento, grazie alla grinta delle ragazze, grazie alla precisione di Michela Ponza nel tiro (soltanto che sullo sci perde tanto, troppo tempo). Un finale dell’anno 2013 che lascia ben sperare per il futuro. Si riprenderà in Germania, a Oberhof, a partire dal 3 gennaio.

Ein Rückblick auf die ersten drei Etappen im Biathlonweltcup 2013/14 verspricht aus italienischer Sicht eine Mischung aus Emotionen, Höhepunkten und – leider – auch Enttäuschungen zu werden. Während wir uns im schwedischen Östersund noch über die starken Leistungen von Lukas Hofer, Christian De Lorenzi, Karin Oberhofer und Dorothea Wierer erfreut hatten, kam in Hochfilzen (Österreich) die Ernüchterung, verbunden mit der Erkenntnis, dass die Weltspitze weit voraus war. Mag sein, dass der Schnee speziell war, mag sein, dass die Reisestrapazen bemerkbar waren (aber die anderen hatten auch eine ebenso lange Anreise auf sich genommen), Fakt ist, dass die Ergebnisse alles andere als zufriedenstellend waren. Vornehmlich für die, die an diese italienische Mannschaft glauben. Besser ging es dann schon in Frankreich, wo wir erstens von außen eine schöne Begeisterung erleben durften, eine Leidenschaft von Menschen, die zu lange vom „großen“ Biathlonzirkus ausgeschlossen gewesen waren. Und wo auch die italienische Mannschaft zumindest teilweise uns wieder ein Lächeln ins Angesicht gezaubert hat. Dank dem siebten und zehnten Platz von Lukas Hofer bei Sprint und Verfolgung. Dank dem drahtigen Auftritt der Mädchen im Team. Dank der Präzision von Michela Ponza beim Schießen (die allerdings viel, zu viel Zeit im Laufen einbüßt). Das Ende des Jahres 2013 war versöhnlich, lässt positiv in die Zukunft blicken. Weiter geht es ab dem 3. Jänner in Oberhof, in Deutschland.

luis mahlknecht

venerdì 13 dicembre 2013

Slittino. Qualificarsi per le olimpiadi è troppo facile? - Luge. Qualifying for the Olympics is too easy?

Il fine settimana di gare a Whistler Mountains (CAN), di cui sottolineo solo lo splendido podio di Dominik Fischnaller e il fantastico secondo posto del mio amico Chris Mazdzer, mi dà lo spunto per affrontare l'annosa questione dei parametri cui adempiere per qualificarsi ai Giochi Olimpici. Quattro anni fa, per poter competere su questa pista da "fionde" bastava che uno slittinista avesse fatto 10 discese ufficiali nelle ultime due stagioni. D I E C I...  Io sono scesa con lo slittino 2 volte, ma sicuramente se facessi altre 8 discese non sarei una slittinista. Non sarei in grado di correre neanche la "Coppa del Nonno", figuriamoci le Olimpiadi! 

Nella stagione olimpica, le federazioni di molti paesi in cui il ghiaccio si trova solo nel freezer, iscrivono atleti alla Coppa del Mondo, nella speranza che si qualifichino per i Giochi e portino al proprio paese le sovvenzioni del CIO. Per quegli atleti senza esperienza la chance di competere in questo sport alle Olimpiadi è un sogno molto pericoloso. Quattro anni fa, Nodar Kumaritashvili, un ragazzo georgiano di 21 anni, vide nello slittino una possibilità di riscatto e affermazione. Nodar era arrivato a Whistler per gareggiare alle XXI Olimpiadi Invernali, dopo aver sceso solo 11 run ufficiali. Portò a termine le ultime 3 a Cesana Torinese (ITA), dove era arrivato  con lo zio appena in tempo per la Nations Cup. Erano partiti dalla Georgia per Mosca. Lì avevano affittato un'auto e guidato alternandosi per quattro giorni. Fu l'ultimo dei qualificati e concluse la gara 28°, a quasi 6'' da Zöggeler, ma ottenne il via libera per i Giochi Olimpici di Vancouver. Purtroppo sappiamo che il suo tragico destino si compì prima della cerimonia inaugurale. Nel punto di massima velocità della pista, dove in allenamento erano già caduti anche gli esperti Armin Zöggeler e Felix Loch, inspiegabilmente non c'erano protezioni e Nodar volò fuori morendo sul colpo. Tutte le inchieste successive hanno attribuito il 100% della responsabilità all'atleta scomparso. Dopo la sua tragica fine, gli addetti della pista di Cesana sono ancora distrutti dai sensi di colpa: avessero saputo a cosa avrebbe portato la sua incosciente inesperienza avrebbero addotto qualche scusa per impedirgli di qualificarsi...

Quest'anno ci saranno le Olimpiadi a Sochi (RUS) e il numero di nazioni che partecipano alla CdM è cresciuto esponenzialmente. Ho verificato i requisiti richiesti dalla FIL. Agli uomini sarà sufficiente fare punti in 5 tappe di CdM (ndr: il solo portare a termine la discesa di Nations Cup dà 1 punto) o fare 20 punti in due gare (ndr: 10 punti vanno al 31°, 20 al 21°) entro il 31 dicembre 2013. Qualche richiesta in più per i peggiori (vedi link in calce). La pista russa è tecnica e veloce  Ha senso che parametri così ...democratici... vengano applicati anche a uno sport bellissimo, difficile e pericoloso come lo slittino? Ha senso che giovani un po' incoscienti in cerca di una via di affermazione nella vita mettano a rischio la propria sicurezza e la propria incolumità?

Sistema di qualifica XXII Giochi Olimpici Invernali


The weekend at Whistler Mountains (CAN), of which I emphasize just Dominik Fischnaller's wonderful podium and the fantastic second place of my friend Chris Mazdzer, gives me an opportunity to address the old issue of the parameters to qualify for the Olympics. Four years ago, in order to compete on this "for slingshots" track, 10 official runs were enough to a luger.. T E N .. I made 2 runs and I'm sure that if I made 8 more I wouldn't turn into a luger. I wouldn't be able to compete even in the "Granny's Cup", let alone in the Olympics!

In the Olympic season the federations of many countries where ice is found only in the freezer, enroll athletes in the World Cup, hoping they qualify for the Games and bring to their country the IOC's subsidization. For those inexperienced athletes the chance to compete in luge at the Olympics is a very dangerous dream. Four years ago, Nodar Kumaritashvili, a 21 years old Georgian guy, saw in luge a chance for redemption and affirmation. Nodar had come to Whistler to compete at the XXI Olympic Winter Games, having made only 11 official run. He run the last 3 in Cesana Torinese (ITA), where he arrived  with his uncle just in time for the Nations Cup. They had left Georgia for Moscow, where they rented a car and drove alternately for four days. He was the last of qualified and finished the race 28th, almost 6'' from Zöggeler, but got the go-ahead for the Olympic Games in Vancouver. Unfortunately, we know that his tragic destiny was fulfilled before the opening ceremony. In the maximum speed point of the track, where during the training even the experts Armin Zöggeler and Felix Loch had already fallen, inexplicably there were no protections and Nodar flew out dying instantly. All subsequent investigations have ascribed the 100% of the responsibility to the passed away athlete. After his tragic demise, the attendants of Cesana's track are still destroyed by feelings of guilt: if they had known what his unconscious inexperience would have bring, they would have put forward some excuse to keep him from qualifying...

This year there will be the Olympics in Sochi (RUS) and the number of nations participating in the World Cup has grown exponentially. I checked out the requirements to qualify set by FIL. For men will be enough to score points in 5 W.C. events (note: complete the run of Nations Cup gives 1 point) or make 20 points in two events (note: the 31st gets 10 points, the 21st gets 20) by 31 December 2013. Some more requirement for the worst (see link below). The Russian track is fast and technical. Does it make sense to apply so ... democratic...  parameters also to a beautiful, difficult and dangerous sport as luge? Does it make sense that some reckless young men and women, looking for a way of affirmation in life put at risk their own safety?

Qualification system for XXII Olympic Winter Games

paola castaldi

venerdì 6 dicembre 2013

L'importanza dell'informazione...corretta - The importance of a correct information

La maggior parte delle persone acquisisce informazioni in modo indiretto, tramite giornali, internet, TV, ma alcuni giornalisti "sacerdoti" designati della verità, tradiscono questo compito perseguono l'audience a qualsiasi costo, indipendentemente dalla realtà e degli eventuali problemi che potrebbero causare seminando zizzania. 

La prima volta in cui venne chiesto a me di gestire l'incontro con un giornalista, che raccoglieva informazioni prima dell'inizio della stagione. Ero letteralmente terrorizzata all'idea di dire qualcosa di troppo o di sbagliato, di rivelare qualcosa di privato. Ma non tutti siamo uguali.

Tempo fa lessi un'intervista ad Armin Zöggeler. Ci conosciamo da anni e ho avuto il raro privilegio di parlargli diverse volte a titolo personale. E' un vero uomo-squadra, collaborativo, amichevole, felice dei buoni risultati dei compagni. Leggendo quell'articolo, di suo vedevo la foto, leggevo dati statistici, ma non riconoscevo le parole, gli atteggiamenti, la persona che emergeva tra le righe. Si delineava l'immagine di un egocentrico spocchioso in aperto conflitto con tutti gli altri atleti, non la sua.
Durante la gara di doppio a Igls - In Igls during the double race
Sappiamo che i nostri slittinisti sono di poche parole e spesso quelle che dicono sono in Italo-Tedesco. Gli errori in buona fede capitano a tutti, ma alcuni fraintendimenti, come nel caso di quell'intervista, a me sembrano cercati con l'idea di ventilare (inesistenti) conflitti tra compagni di squadra, che potrebbero solleticare la curiosità cinica di alcuni lettori.

Per me scrivere è un hobby e quando mi imbatto in queste mancanze di etica e professionalità, ai danni di amici, per giunta, mi sento delusa e quasi offesa.


Most people gets information in an indirect way, through newspapers, internet, TV, but some journalists, truth's designated "priests", betray this task, pursuing audience at any cost, regardless of reality and of any problem that may cause sowing disagreement.

The first time I was asked to manage the meeting with a journalist, who was collecting information before the beginning of the season. I was literally terrified to say too much or something wrong, to disclose something private. However not everyone is the same.

Some time ago I read an interview with Armin Zöggeler. We known each other since years and I've had the rare privilege to talk to him several times. He is a real team-man, collaborative, friendly, happy for  his mates' good results. Reading that article, I saw his picture, I read his statistical data, but I didn't recognize his words, his attitudes, the person that emerged between the lines. The article outlined the image of a self-centered arrogant person, in open conflict with all the other athletes, not Armin's image.

We know that our lugers don't say many words and often the ones they say are in Italo-German. Good faith errors happen to anyone, but some misunderstandings, as in the case of that interview, seem searched with the idea to ventilate (nonexistent) conflicts between team-mates, which might tickle curiosity in certain cynical readers.

Writing for me is an hobby and when I come across these failings of ethics and professionality, even  worst when against friends, I feel disappointed and almost hurted.


paola castaldi

Indossare la stessa divisa non rende una squadra - Wear the same uniform doesn't make a team

Indossare la stessa divisa non rende una squadra.
Chi non ha a che fare con lo sport professionistico potrebbe pensare che ciò non valga tra atleti di calibro internazionale, ma si sbaglia di grosso.

La dinamica di gruppo in una squadra è degna di manuali di sociologia.
Le persone con un lavoro "normale" idealizzano la vita degli sportivi, senza pensare che quello che fanno è un lavoro a tutti gli effetti, con l'aggravante che spesso si trovano anche costretti a dividere la stanza e a consumare i pasti con persone che non sceglierebbero come amiche. Queste condizioni estreme possono portare a due situazioni: l'estrema unione o l'estremo frazionamento.

Frequentando il mondo dello slittino per anni, mi sono resa conto che squadre che dall'esterno sembrano estremamente coese, risultano talmente divise al proprio interno, che i diversi gruppi o soggetti non si rivolgono nemmeno la parola e mantengono un atteggiamento appena civile solo quando strettamente necessario. Altre sono talmente unite che ognuno si sente quasi in dovere di intromettersi nella vita privata dei suoi compagni. 

Fortunatamente, nella maggior parte delle squadre il clima che si respira è di reale amicizia e affiatamento, ma all'esterno spesso prende il sopravvento l'incitamento per il proprio beniamino, e viene messo in evidenza l'antagonismo tra compagni. In Germania, ad esempio, lo slittino è seguito da milioni di fans appassionati e tifare per Geisenberger o per Hüfner, per Loch o per Möller è come tifare per l'Inter o per la Juve, per il Barcellona o il Real Madrid. 


Wear the same uniform doesn't make a team
Who has not to do with professional sport might think that such a situation is impossible in that area, but they're wrong.

The group dynamic of a team is worthy of sociology manuals.
People with a "normal" job idealize athletes' life, without thinking that what they do is work in all respects, with the aggravating circumstance that often they are forced to share the room and have meals with people that not always would choose as friends. These extreme conditions can lead to two situations: the extreme union or the extreme division.

Frequenting for years Luge world, I realized that some teams which seem extremely cohesive from the outside, are so fractionated that different groups or athletes don't even talk with each other and maintain a civil attitude just when strictly necessary. Other are so united that everyone feels almost compelled to intermeddle into his teammates' private lives.

Fortunately, in the majority of teams the atmosphere is of real friendship and togetherness, but outside the incitement for their favorite often takes over and the antagonism between mates is highlighted. In Germany, for example, Luge is followed by millions of passionate fans and cheer for Geisenberger or for Hüfner, for Loch or for Möller is like rooting for Inter or Juventus, for Barcelona or Real Madrid.


paola castaldi

martedì 3 dicembre 2013

Un appello alla solidarietà per Csaba Cseke - Solidarität für Csaba Cseke

Csaba Cseke è stato per tanti anni uno degli atleti più simpatici del biathlon mondiale. Rappresentava l’Ungheria, nazione non proprio al vertice della classifica mondiale, ma che fa pur anche parte della grande “famiglia” del biathlon.
Ora il ragazzo è stato colpito da un gravissimo lutto. Sua moglie Edina, che gli aveva regalato due coppie di gemelli (ora hanno rispettivamente sei e tre anni), durante una passaggiata è crollata a terra ed è deceduta sul colpo. Csaba è rimasto solo col suo dolore – e con quattro bambini in tenera età da educare.

Vorrei lanciare un appello a tutti gli amici dello sport, a tutta la grande famiglia degli sport invernali: Diamo un aiuto, un sostegno a Csaba e ai suoi piccoli. Vogliamo aprirci a tutti coloro che vogliono aiutare, coinvolgendo la Federazione Internazionale (IBU) e tutti gli uomini “di buona volontà”. Scriveteci, sostenete prego il carissimo Csaba!

Csaba Cseke ist über Jahre hinweg einer der nettesten Sportler im internationalen Biathlonsport gewesen. Er startete für sein Heimatland Ungarn, sicher nicht eine der Spitzennationen im internationalen Biathlon. Aber die Biathlonfamilie kennt ja bekanntlich keine Grenzen…
Nun wurde Csaba vom Schicksal brutal getroffen. Seine Ehefrau Edina, die ihm zweimal zwei wunderbare Zwillinge geschenkt hatte, ist während eines Spazierganges plötzlich zusammengebrochen und verstorben. Csaba ist allein zurückgeblieben – in seinem Schmerz, mit vier unmündigen Kindern (sie sind sechseinhalb und dreieinhalb Jahre alt).
Ich möchte hier an alle Sportfreunde einen Appell schicken, Csaba in irgend einer Form zu unterstützen. Auch hier möchten wir unseren Beitrag leisten, die Internationale Biathlon Union (IBU) ist auch eingeschaltet worden, um dem Sportler und seiner jungen Familie unter die Arme zu greifen. Schreibt uns, ihr „Menschen guten Willens“, wir wollen dem lieben Csaba unsere Unterstützung bekunden und auch konkret umsetzen!

luis mahlknecht

Biathlon - Svezia in chiaroscuro


La prima tappa di Coppa del Mondo di biathlon (a Östersund, in Svezia) ha visto gli azzurri protagonisti nella prima parte, un po‘ più in sordina nella seconda fase. Ottimo il sesto posto di Lukas Hofer nell’individuale, come anche la settima posizione del valtellinese Christian De Lorenzi nella stessa gara. Dorothea Wierer – sempre nell’individuale – ha raggiunto con l’ottava piazza la sua migliore prestazione di sempre, Karin Oberhofer ha concluso in nona posizione.
Sono andate più maluccio le cose nella sprint, mentre l’inseguimento ha visto una decisione scandalosa della giuria, che ha interrotto la competizione femminile dopo tre serie di tiri (con la bielorussa Domracheva in testa e con la “nostra” Dorothea Wierer in grandissimo recupero al quinto posto), a causa del forte vento. Che in fondo soffiava per tutti.
Nello sport all’aperto anche ciò fa parte del gioco. Questo è ciò che penso io, vecchio appassionato di biathlon.


luis mahlknecht

Slittino. A Winterberg 100° podio dell'ineguagliabile Zöggeler, 1° podio da "senior" di Rieder-Rastner - Luge. In Winterberg the unreachable Zöggeler gets his 100th podium and Rieder-Rastner their 1st "senior" podium

Il doppio apre la due giorni di gare a Winterberg con un secondo e un terzo posto per l'Italia. 
Alle spalle degli irraggiungibili Wendl-Arlt, Oberstolz-Gruber -il doppio più longevo ancora in attività- conquistano la piazza d'onore, seguiti dai connazionali Rieder-Rastner a pari merito con gli austriaci Penz-Fischler.

Per i giovani azzurri si tratta del primo podio "senior", giunto a suggellare la loro costante crescita delle ultime stagioni. Proprio su questa pista l'anno scorso si erano fermati ai piedi del podio su cui oggi sono meritatamente saliti al termine di due buone manches. Devono dire grazie anche ai nervi saldi che, invece, hanno tradito gli esperti tedeschi Eggert-Benecken, ribaltatisi nella seconda discesa.


Dopo una lunga e fremente attesa -dal 9 febbraio 2013, giorno della vittoria a Lake Placid- sabato pomeriggio è arrivato il 100° podio di Armin Zöggeler, al termine di una gara tutt'altro che scontata.
Questo risultato segna l'ennesimo record del Maresciallo di Foiana, che nella classifica dei più vincenti in CdM individuale, ad oggi, distacca di 27 lunghezze il suo immediato inseguitore, l'austriaco Markus Prock.
Durante la Flower Ceremony negli occhi di Armin, che chi non l'ha mai conosciuto crede algido e distaccato, è apparsa una lacrima, riflesso della sensibilità che chi lo conosce apprezza in lui.
La gara nel suo complesso è stata fortemente condizionata dal meteo altalenante. La prima discesa è stata sospesa a metà e poi annullata. I giudici hanno dunque deciso di far disputare un'unica manches. Da diversi anni non si verificava una situazione simile e viene il sospetto che, senza i condizionamenti delle dirette TV, sarebbero state rinviate e corse le due discese.
Inaspettatamente la vittoria è andata al giovane tedesco Chris Eißler, già vincitore della CdMJ due anni fa e secondo lo scorso anno, ma alla sua prima apparizione fra i "senior". Il progressivo peggiorare delle condizioni della pista dopo la sua discesa ha reso la vita difficile ai migliori, così Möller, Loch e Dominik Fischnaller si sono piazzati in quest'ordine alle spalle di Zöggeler. Buon 8° posto di Emanuel Rieder. 

La Staffetta a squadre ha chiuso il weekend di gare in modo decisamente rocambolesco.
L'Italia ha conquistato una meritata vittoria stabilendo il nuovo record della pista, fermando a 7 la serie di vittorie consecutive della Germania. Nonostante non vi sia stato alcun problema tecnico, la gara è stata caratterizzata da episodi quasi comici. I canadesi Walker-Snith sono partiti in netto anticipo rispetto all'apertura del cancelletto, con il semaforo ancora rosso, prima che Edney terminasse la discesa. Viene da chiedersi se per le donne sia stato particolarmente faticoso correre la competizione a squadre subito dopo la propria gara individuale dal momento che quasi tutte hanno avuto grossi problemi. Ad eccezione di Gasparini, Hansen, Reithmayer, Kuls e Gough tutte hanno avuto difficoltà e in 5 casi hanno compromesso la gara di tutta la squadra. Natalie Geisenberger, dominatrice del singolo femminile, rimbalzando come una pallina del flipper in partenza, ha portato la Germania a finire 9° persino dopo la Corea. 


Con l'incipit di questa stagione, la squadra italiana ha visto le sue giovani promesse diventare splendide realtà sia nel singolo sia nel doppio. Sicuramente, però, non si può ancora parlare di "ricambio generazionale" perché Christian Oberstolz e Patrick Gruber così come Armin Zöggeler non hanno nessuna intenzione di lasciare via libera ai giovani connazionali, trovando invece in questa rinnovata competizione interna, mancata negli ultimi anni, uno stimolo per proseguire e allungare il proprio palmares. Sarà interessante assistere agli Assoluti Italiani dopo il rientro dalla trasferta americana.



The Double opens the two-days in Winterberg with a 2nd and a 3rd place for Italy. 
Behind the unachievable Wendl-Arlt, Oberstolz-Gruber-the longer-lasting double still in activity- capture the 2nd step of the podium, followed ex aequo by the compatriots Rieder-Rastner and the Austrians Penz-Fischler.
For the young Italians is the 1st "senior" podium, come to seal their constant growth of the past seasons. On this track last year they stopped at the foot of the podium. Now they deservedly climb on it with two good heats. They have to thank also the steadiness of their nerves which betrayed the expert Germans Eggert-Benecken, which crashed in the second run. 

After a long wait -since February 9th 2013, when he won in Lake Placid- on Saturday afternoon came  Armin Zöggeler's 100th podium at the end of a far from obvious race.
This achievement marks another peerless record of the Marshal of Foiana, which in World Cup, at the moment, has gained 27 podiums more than the Austrian Markus Prock, his immediate pursuer.
During the Flower Ceremony a tear appeared in Armin's eyes. People who have never known him believe he's icy and aloof, but anyone who knows him saw this as a reflection of his sensibility.

The race has been greatly affected by the changeable weather. The first manche was suspended and then canceled. The jury decided to restart with only one World Cup run. Since several years it doesn't happen anything like this and I suspect that, without live TV's conditionings, they would have ran the two manches delayed.
Unexpectedly, victory went to the young German Chris Eißler, former winner of WCJ two years ago and 2nd last year, but at his first "senior" competition. The progressive worsening of track's conditions made life hard to the best classified, so Möller, Loch and Dominik Fischnaller finished in this order behind Zöggeler. Good 8th place for Emanuel Rieder.

Team Relay closed the weekend in a definitely thrilling way.
Italy celebrated a deserved victory setting a new track record and stopping Germany at 7 victories in a row. Although there has been no technical problems, the race was characterized by almost comical episodes. Canadians Walker-Snith started before the gate opening, with the light still red, while Edney was still ending his run. It looks that for women was particularly hard to run the team competition immediately after their individual race, by the moment that almost all of them have had big troubles. Except Gasparini, Hansen, Reithmayer, Kuls and Gough, the others made many mistakes and in 5 cases compromised the race of their team. Natalie Geisenberger, dominatrix of women's single, bouncing like in a pinball from the start, led Germany to finish 9th, even behind Korea.

In this season's incipit, the Italian team has seen its young promises becoming wonderful realities both in single and in double. However, we can not yet speak of a "generational change" because Christian Oberstolz and Patrick Gruber as well as Armin Zöggeler have no intention to leave green light to the young teammates, finding instead in this renewed inner competition an incentive to continue and to extend their palmares. It will be interesting to watch the  Italian Championship after the return from America.

paola castaldi