venerdì 6 dicembre 2013

L'importanza dell'informazione...corretta - The importance of a correct information

La maggior parte delle persone acquisisce informazioni in modo indiretto, tramite giornali, internet, TV, ma alcuni giornalisti "sacerdoti" designati della verità, tradiscono questo compito perseguono l'audience a qualsiasi costo, indipendentemente dalla realtà e degli eventuali problemi che potrebbero causare seminando zizzania. 

La prima volta in cui venne chiesto a me di gestire l'incontro con un giornalista, che raccoglieva informazioni prima dell'inizio della stagione. Ero letteralmente terrorizzata all'idea di dire qualcosa di troppo o di sbagliato, di rivelare qualcosa di privato. Ma non tutti siamo uguali.

Tempo fa lessi un'intervista ad Armin Zöggeler. Ci conosciamo da anni e ho avuto il raro privilegio di parlargli diverse volte a titolo personale. E' un vero uomo-squadra, collaborativo, amichevole, felice dei buoni risultati dei compagni. Leggendo quell'articolo, di suo vedevo la foto, leggevo dati statistici, ma non riconoscevo le parole, gli atteggiamenti, la persona che emergeva tra le righe. Si delineava l'immagine di un egocentrico spocchioso in aperto conflitto con tutti gli altri atleti, non la sua.
Durante la gara di doppio a Igls - In Igls during the double race
Sappiamo che i nostri slittinisti sono di poche parole e spesso quelle che dicono sono in Italo-Tedesco. Gli errori in buona fede capitano a tutti, ma alcuni fraintendimenti, come nel caso di quell'intervista, a me sembrano cercati con l'idea di ventilare (inesistenti) conflitti tra compagni di squadra, che potrebbero solleticare la curiosità cinica di alcuni lettori.

Per me scrivere è un hobby e quando mi imbatto in queste mancanze di etica e professionalità, ai danni di amici, per giunta, mi sento delusa e quasi offesa.


Most people gets information in an indirect way, through newspapers, internet, TV, but some journalists, truth's designated "priests", betray this task, pursuing audience at any cost, regardless of reality and of any problem that may cause sowing disagreement.

The first time I was asked to manage the meeting with a journalist, who was collecting information before the beginning of the season. I was literally terrified to say too much or something wrong, to disclose something private. However not everyone is the same.

Some time ago I read an interview with Armin Zöggeler. We known each other since years and I've had the rare privilege to talk to him several times. He is a real team-man, collaborative, friendly, happy for  his mates' good results. Reading that article, I saw his picture, I read his statistical data, but I didn't recognize his words, his attitudes, the person that emerged between the lines. The article outlined the image of a self-centered arrogant person, in open conflict with all the other athletes, not Armin's image.

We know that our lugers don't say many words and often the ones they say are in Italo-German. Good faith errors happen to anyone, but some misunderstandings, as in the case of that interview, seem searched with the idea to ventilate (nonexistent) conflicts between team-mates, which might tickle curiosity in certain cynical readers.

Writing for me is an hobby and when I come across these failings of ethics and professionality, even  worst when against friends, I feel disappointed and almost hurted.


paola castaldi

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